A fronte della decisione unilateralmente avanzata dagli Organizzatori di Sima, la fiera della meccanizzazione francese, di portare la loro manifestazione in rotta di collisione con Eima, gli Organizzatori italiani hanno subito reagito dando luogo a una prima e molto concreta risposta. Hanno infatti rivisto l’impostazione espositiva della loro seconda manifestazione nazionale, AgriLevante, orientandola alle colture specialistiche in genere, al gardening e, novità 2019, alla zootecnia. Senza tralasciare il settore cerealicolo che per il Sud-Italia rappresenta una importante presenza. Il tutto abbinato a un deciso ampliamento e ammodernamento delle aree espositive. Non è un caso quindi se l’ultima edizione della Fiera, tenutasi dal 10 al 13 ottobre scorsi a Bari, si è proposta con un successo di pubblico e di espositori senza precedenti, con i primi che hanno superato le 80 mila presenze e i secondi le 350 unità. AgriLevante ha quindi dimostrato di avere tutte le carte in regola per diventare un futuro punto di riferimento per quanti operano nell’ambito della zootecnia e dell’allevamento, delle produzioni estensive di qualità e, appunto, di quelle specialistiche, a differenza delle altre fiere europee, la tedesca Agritechnica in primis, che guardano soprattutto alle coltivazioni massive. Le stesse che secondo i più recenti studi di settore da qui al 2030 vedranno però calare a livello mondiale le relative terre coltivate, a fronte di una crescita delle aree adibite alle già citate coltivazioni specialistiche. Un trend peraltro già evidenziatosi tra il 2000 e il 2016 con una crescita di oltre il cinque per cento a fronte di un valore cresciuto di oltre il 24 per cento. Ciò causa il consolidarsi di nuove abitudini di consumo che tendono a privilegiare le produzioni di qualità rispetto alle derrate alimentari più convenzionali. AgriLevante quale alternativa a Eima negli anni dispari non è quindi una velleità fine a se stessa, ma un progetto con i piedi per terra, affermazione peraltro confermata anche dai 160 operatori esteri accreditati e provenienti da 40 differenti Paesi.
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